CONCETTI E PRINCIPI della Globalità dei Linguaggi
(metodo Stefania Guerra Lisi, dal 1970)
Potenziali umani, comuni a tutti gli esseri umani, inestinguibili in qualunque condizione fisiopsicologica e culturale. Bambino, Handicappato, Artista sono i soggetti in cui i potenziali umani si manifestano di per sé con maggiore immediatezza ed evidenza, perché meno condizionati da culture o da interessi individuali. Il corpo come sostanza e identità primaria dell’uomo, fondamento della comunanza degli esseri umani tra loro e con l’universo. Unità psicosomatica dell’essere umano: principio che informa costantemente tutti gli aspetti, conoscitivi e operativi, della GdL che in questo si discosta dalle discipline, pedagogiche e terapeutiche, centrate unilateralmente sulla psiche o sul corpo. Libertà, autodeterminazione, permesso di essere se stessi, di accettarsi come si è; accettazione incondizionata dell’altro. ‘Arte di vivere’ che ‘non s’impara, si sa’ , perché fondata su una innata sapienza del corpo, che ha inscritto in sé le leggi della crescita. Arte governata dal principio di piacere, che assume compiutezza umana nel compiacimento, e nell’agire porta all’accomodamento (che non è ‘adattamento’). Questa innata arte di vivere si esprime, in situazioni estreme, con tattiche di sopravvivenza come le stereotipie , i sensorismi, le ‘coreografie dell’utero’. ‘Sviluppo dell’avviluppo’, dall’inarticolato all’articolato, è una legge della crescita organica, della continuità dell’evoluzione umana dalla vita prenatale alla morte, e forse oltre. La modalità tipica dell’evoluzione è la trans-formazione, la metamorfosi. Grembo sociale, come naturale prolungamento del grembo materno. La GdL ha tra i suoi obiettivi fondamentali la formazione di tutti a svolgere questo ruolo, sviluppando le competenze primarie di cura di cui tutti siamo dotati per natura. In questo la GdL si oppone alla facile delega agli specialisti della cura, necessari ma non sufficienti. La GdL ha anche un suo concetto di integrazione: accomodamento di ogni persona nel grembo sociale, e di completezza raggiunta dal grembo sociale stesso. Unità Uomo-Cosmo, che sviluppa empatia cosmica e induce a cercare (con Bateson) la struttura che connette tra loro vari ordini diversi di realtà dell’universo. Continuità espressione-arte. Fra arte con la minuscola e arte con la maiuscola, la differenza è di più/meno, non di sì/no. Questo dà fondamento all’arte come terapia. Infatti esprimere i propri potenziali umani di comunicazione ed espressione – nelle arti come nell’arte di vivere – è sempre terapeutico: e quanto più, tanto meglio. In questo senso nell’ottica della GdL l’arte (musica, pittura, danza, ecc.) è arteterapia, ossia è terapeutica anzitutto per chi la fa. Animazione come risveglio di potenziali latenti, repressi o rimossi in persone, gruppi, collettività. In questo senso il progetto dell’animazione si sviluppa coerentemente da progetto educativo-terapeutico in progetto politico. Cura globale, indissolubilmente affettivo-educativo-terapeutica, della persona come tale, come unità psico-corporea. Valorizzare, non valutare, nel rispetto dei potenziali umani e della parità tra persone umane. Possedere, non essere posseduti: si vuole così affermare la centralità di un Io unificatore della persona, la tendenza a una consapevolezza profonda, la dignità della persona che non deve lasciarsi manipolare da niente e da nessuno.